Sempre alla ricerca delle corrispondenze e dell’armonia, troche Frédéric Bernardi fa tutto da solo. Sceglie il supporto, shop una tela in lino 500 gr che mette su telaio e prepara secondo techniche antiche. Crea, physician in seguito, i leganti e i medium, composizioni che studia sulla sua tavolozza fino a raggiungere la tonalità perfetta. L’olio si alterna ad un’emulsione alla caseina, grasso su magro, stesa col pennello per permettere ad ogni strato d’interagire col precedente.

« Malgrado la trama spessa della tela, la mia intenzione è di elaborare un tema con leggerezza, trasparenza e vibrazione. E’ sul tema che si cominciano a vedere le cose, ad essere più liberi. »

Il pittore evoca un’atmosfera che ha conosciuto, dipinge paesaggi interiorizzati già rappresentati su numerosi acquerelli, pastelli, schizzi sul tema. Frutti della sua mente, fioriscono come nitidi ricordi.

La sua formazione classica e tecnica alla Fondation Nationale des Arts Graphiques et Plastiques gli ha permesso, fra le altre cose, di studiare e riprodurre i grandi maestri.

« Un artista è sempre influenzato da quello che ha imparato. Ho riprodotto molti quadri di Pierre Bonnard che resta il mio incontestabile maestro. Ognuna delle mie tele è la brutta copia della seguente. La mia è una ricerca senza soluzione di continuità per migliorare ed affinare la mia technica. »

L’artista conosce la plasticità senza limiti della pittura e le sue risorse infinite. Il suo insegnamento resta la base rivendicata dal rigore del suo procedere. Forte di questo, raggiunge un livello che non è dato a tutti, quello di liberarsi dal metodo per trovare la sua cifra pittorica personale.

Le sue composizioni forti ed originali tengono conto della separazione, cioè del caratterecomposito di ogni cosa. Le curve tormentate fanno da corollario alle fasce piane che occupano lo spazio. Tutto s’intreccia nel solco di un paesaggio sommerso dal colore. Ed è perchè c’è più colore nella natura che nelle città che Frédéric Bernardi preferisce dipingere la vegetazione lussureggiante. Il viola scivola nel giallo, nel blu, nell’arancione… La densità dei pigmenti e dei contrasti indotti dagli accostamenti dei colori determinano interessanti profondità. Le fasce piane traggono certezza dalla loro complementarietà per iscriversi in un irresistibile processo di armoniosa creazione.

L’attrazione per il colore nasce trent’ani fa quando scopre il quadro « L’entrée du village de Voisins » di Camille Pissaro durante una mostra. Da quel momento, fra straniamento e confidenze, Frédéric Bernardi esplora ricordi e percezioni.

« Ho bisogno di andare sempre oltre nel colore, con composizioni sempre più azzardate senza essere violente. Ma non baro. Se dipingo un cielo viola è perchè l’ho visto davvero viola. Interpreto e intensifico i toni allontanandomi a poco a poco dalle realtà, conservandone l’integrità. La tela è un mondo chiuso che deve funzionare secondo una certa armonia d’insieme, un benessere. »

L’artista rivendica una visione naturalistica e lirica. Lo scenario è selvatico, lussureggiante e ha aperture su rare anglazioni… L’orizzonte sfugge invaso dalla flora. Le sue opere testimoniano la fusione idilliaca fra l’artista e la natura, sono inclini all’erranza dei sensi, all’allegria. Ci trasporta d’un tratto in questo universo dell’estetica romantica in cui la contemplazione dello spettacolo grandioso della natura indomabile fa nascere in noi un’emozione profonda.

« La vita è movimento. La tela deve raccontare una storia e colui che guarda deve sentirsi in prima fila. »

Per rispondere al suo desiderio di trasmettere la tavolozza radiosa delle emozioni, adotta uno stile omogeneo. Se l’insieme resta figurativo, è difficile situarlo nella scena e nel tempo. Colui che guarda entra da una porta d’accesso privilegiata e s’insinua sotto la trama della tela in un mondo, in un antro magico nel quale il mistero resta intero. Il pittore induce la concentrazione a porsi domande sull’inquadratura, sulle sovrapposizioni, per lasciare lo sguardo libero di sprofondare. L’immersione è un incanto abile nell’atemporalità del sospeso.

 

L’arte per gli altri

 

Frédéric Bernardi è un artista impegnato. Quando non dipinge nel suo atelier propone un’iniziazione alla pittura e scopre giovani talenti de « La Source » in Francia (Dinard) o a New-York, città nella quale sopporta la « Free Arts New-York City » due belle associazioni che attraverso l’espressione artistica, realizzano la loro vocazione socio-educativa.

Inoltre è Secrétaire Général du Conseil National Français des Arts Plastiques (CNFAP).

 

Caroline Canault

Giornalista/ Critico di Arte

Aprile 2014